Mehendi (hennè)

Il significato e le origini del Mehendi

Il mehendi è una tintura che si ottiene dalla pianta dell’hennè (Lawsonia inermis). Questa pianta ha proprietà rinfrescanti, motivo per cui, da tempo antichissimo, viene utilizzata come pasta da applicare sul corpo per tenerne sotto controllo la temperatura. Le sue proprietà terapeutiche lenitive e antinfiammatorie sono conosciute fin dai primi secoli.

Inoltre, le sue caratteristiche permettono di utilizzarla come rimedio per lo stress, la febbre e il mal di testa. Non stupisce che, per tradizione, in Oriente e nell’Africa Mediterranea, venga applicato agli sposi il giorno prima del matrimonio, sia per bellezza che per buon augurio.

Si dice che più scuro è l’hennè più felice sarà il matrimonio: ecco perchè viene fatto proprio a ridosso dell’evento.

Può essere eseguito con speciali stencil oppure a mano libera. I motivi sono di buon auspicio per la persona che li indossa e il rito del disegno del mehndi coinvolge le donne di tutta la famiglia e/o tribù.
Oggi le donne di molti paesi medio-orientali utilizzano questi tatuaggi come strumento di bellezza e seduzione per i rispettivi fidanzati e mariti.
La durata del mehendi è variabile, da due settimane ad un mese, non è doloroso e lascia sulla pelle un piacevole aroma che si attenua trascorsi i primi giorni.
In India, il mehendi nuziale solitamente include il nome degli sposi nell’intrico dei disegni.
Le popolazioni dell’area sahariana utilizzavano l’hennè come pianta medicinale e per i tatuaggi in occasione di feste ed eventi sacri, venne poi utilizzato in Mesopotamia, dagli Ebrei e dagli Egizi.
In seguito, si è scoperto che i capelli della mummia di Ramses II erano stati tinti con l’henné. Alcuni testi assiri del VII secolo a.C. descrivono i preparativi di matrimonio di una giovane donna dai palmi delle mani e unghie colorate con l’henné.

Mehendi party

Tra le tante cerimonie del complesso matrimonio indiano c’è il mehendi party, in cui la giovane futura sposa, circondata dalle amiche e dalle donne della famiglia, viene tatuata con l’henné. La più esperta tra le presenti o una professionista le adorna le mani e i piedi mentre le donne più anziane la introducono al mondo dell’amore, svelando i segreti per essere una buona moglie e istruendola su come comportarsi per piacere al marito.

Più intricato il disegno del tatuaggio, maggiore il tempo dell’esecuzione e maggiore sarà la conoscenza trasmessa. Una sposa può stare seduta anche 7-8 ore! La maggior parte delle ragazze apprende questa arte fin dall’infanzia e in molte località turistiche potrete farvi tatuare le mani a pagamento, 

Questa cerimonia, come la quasi totalità dei rituali indiani, è all’insegna della musica, del cibo e delle danze. Dopo l’applicazione del mehendi agli sposi, anche le invitate possono farsi tatuare se lo desiderano.

Intanto, le danze sono aperte e il cibo a disposizione. Molto spesso, le rispettive famiglie hanno preparato vere e proprie coreografie nei mesi precedenti il matrimonio, impazienti di mostrarle a tutti gli invitati. Si vuole in questo modo anche intrattenere e rallegrare gli sposi che vedono le rispettive famiglie in festa.

In pieno stile indiano, viene spesso allestito un palco dove potersi esibire a turno. Tra le famiglie possono tenersi piccole competizioni amichevoli. Tutta l’atmosfera è gioiosa e calorosa, ovunque ci sono persone che cantano, ballano, si abbracciano e celebrano la vita.

Tutti gli invitati vengono a portare energia positiva agli sposi e ad augurare loro il meglio per la loro nuova vita insieme e per fare questo serve allegria ventiquattro ore al giorno e per giorni interi. Non è una leggenda che i matrimoni indiani durino un mese: è un susseguirsi di feste, riti e cerimonie per cui migliaia di persone vengono a visitare gli sposi durante l’intero periodo.

Venite a provare un piccolo assaggio del Mehndi indiano presso il nostro centro di via San Quintino 31 a Torino!
Tel. 0116989157
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