Il Kajal

Il Kajal viene usato sin dall’antichità anche in Ayurveda, dall’età del bronzo, circa nel 3500 a.C.
Questo classico indiano ha una funzione disinfettante e pulente per l’occhio.
Si prepara con il ghee (un burro chiarificato usato nella cucina locale) o cocco.  
Si dice che abbia il potere di allontanare le energie negative e il malocchio infatti i bambini indiani hanno spesso gli occhi cerchiati di nero e una macchia sul volto, fin dal sesto giorno dopo la nascita a sei anni, per proteggere gli occhi e per scongiurare buri Nazar.
Buri Nazar letteralmente significa ‘cattivo sguardo’ ed è paragonabile al malocchio, anche se può essere interpretato come cattivi desideri della gente o anche gli occhi lussuriosi. Le persone non sarebbero gelose della loro bellezza perché la “macchia nera” ha sciupato il loro viso.

Quel che più importa sono le proprietà medicinali che permettono di mantenere gli occhi puliti e sani. La tradizione locale la considera un ottimo refrigerante per gli occhi e ritiene che protegge la vista e la visione dal sole.
A usarlo non sono solo le donne, ma anche gli uomini! Nella cultura Punjabi, ad esempio, il kajal è un colorante tradizionale usato principalmente nelle cerimonie. Gli uomini lo usano tuttora intorno agli occhi in occasioni speciali come le festività religiose. 
Il kajal in occidente è conosciuto come una matita per occhi in pasta nera e densa che viene utilizzata come eyeliner. Il fascino di questo tipo di prodotto sta proprio nella linea poco definita, un po’ imprecisa, quasi sbavata, ma che dona profondità allo sguardo.

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